Il manipolatore

Il manipolatore spesso è un narcisista, ma può anche assumere un atteggiamento manipolatorio meno riconoscibile. E porsi come un individuo debole, bisognoso, passivo, sfruttare la propria presunta debolezza per ottenere dall’altro ciò che desidera. Il manipolatore è un individuo che non è in grado di leggere e comprendere l’altro. Si occupa prevalentemente di sé stesso, e percepisce l’altro solo in funzione della soddisfazione dei propri personali bisogni. Questo non esiste come individuo a sé, di cui avere rispetto, e con delle proprie necessità, non lo vede come tale, ma solo come qualcuno da cui ottenere validazione, dando molto poco in cambio.In tutto ciò il manipolatore è estremamente ambivalente ed è proprio questo che lo rende tanto desiderabile, e allo stesso tempo rende difficile riconoscerlo. Diciamo che confonde l’altro dandogli delle briciole per poi chiedere molto di più. Perché lui è anche capace di far sentire bene la propria vittima, di farla sentire amata, la più importante, per poi un momento dopo farla precipitare nel più buio e desolante abisso. Perché fondamentalmente per lui l’altro non esiste, e non è in grado di entrare realmente in una relazione. Questo è solo uno specchio su cui si riflette, quindi l’unica cosa che può fare è limitarsi a prendere.

Può a volte anche divenire cattivo, ed estremamente squalificante, dire bugie mascherate da finte verità, colpevolizzare e portare nel tempo la propria vittima a perdere sempre più consapevolezza della propria efficacia e valore. Ed è proprio questa la violenza psicologica che in modo molto sottile il manipolatore narcisista può mettere in atto. Questo fondamentalmente non sa entrare davvero in una relazione, e quindi si limita solo a pretendere, e a fare ciò che lo fa stare bene come se ci fosse solo lui, senza preoccuparsi dei sentimenti e delle necessità della propria vittima. Tutto ciò rafforzato dal fatto che chi cade in questa trappola, tende già di per sé ad essere una persona debole e con poca autostima. E quindi purtroppo maggiormente in balia di questo gioco perverso. Il manipolatore può anche oscillare tra due condotte opposte, una più aggressiva, volta a criticare e svalutare apertamente. Una più subdola dove si pone in modo passivo e debole dove prevalgono: la menzogna, la de responsabilizzazione, la colpevolizzazione, il confondere e invalidare l’altro. Entrambe strategie volte a distruggere l’autostima della vittima. La sensazione che ha chi è in balia di un manipolatore, è il senso di confusione e soffocamento legata al fatto di non sapere più cosa è vero da cosa non lo è, cosa è giusto da cosa non lo è, insinuazioni, critiche, dubbio, svalutazione. In un’escalation continua verso il basso, nella quale l’autostima della vittima viene pian piano sempre più compromessa.

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